Proseguono le attività de “Il Punto”, il laboratorio creativo sartoriale nato dalla collaborazione tra Caritas Bologna e OPIMM, finanziato dai fondi 8 per mille.

Il Punto è frutto del progetto “Orli e merletti” realizzato nel 2023 da Caritas Bologna e Opimm con
lo scopo di dare risalto ai talenti e desideri delle diverse partecipanti che, nell’arco di un anno,
ciascuna con i propri tempi, sono riuscite a raggiungere livelli di competenze in ambito sartoriale,
che necessitano adesso di essere potenziate per divenire spendibili nel mercato del lavoro.


Il prosieguo del progetto nel 2024, infatti, ha l’obiettivo di ampliare le opportunità lavorative
collegate al laboratorio di sartoria, nel quale oltre a confezionare capi e accessori con tessuti nuovi,
vengono reinventati capi di seconda mano e riutilizzate con creatività stoffe usate: donare una
seconda opportunità ai tessuti, così come anche alle vite delle persone.


Un altro obiettivo imprtante è la crescita personale e professionale delle partecipanti e la
valorizzazione delle loro risorse; a tal fine viene adottato un approccio basato sulla pedagogia
attiva, che considera le persone come protagoniste del processo educativo, superando la ricezione
passiva dell’azione del formatore.


Al momento, le partecipanti sono 6 ma il gruppo verrà ampliato. Si prevede pertanto la possibilità
di inserire nuove persone da affiancare e avvicinare al mondo del lavoro.
 
Il gruppo frequenta il corso 2 giorni a settimana nei locali messi a disposizione da OPIMM nella sua
sede di via del Carrozzaio ed è guidato da una sarta professionista e da altre due operatrici per
garantire supporto nell’apprendimento e risposta alle eventuali esigenze specifiche. Le partecipanti
ricevono per la frequenza un’indennità oraria.


Lo scorso anno il percorso si è concluso con un momento di condivisione in cui è stato chiesto alle
partecipanti di identificare una parola rappresentativa dell’anno trascorso insieme. Al di là
dell’acquisizione di competenze, quello che è emerso come prioritario è la dimensione del gruppo,
molto importante soprattutto per quelle che vivono situazioni di grande solitudine: il sostegno
economico diviene secondario rispetto a quello umano e relazionale.


Altre parole emerse fanno riferimento a una nuova prospettiva con cui guardare il futuro che,
arricchita dall’esperienza vissuta, consente di proseguire il proprio percorso di vita con maggiore
fiducia verso se stesse e il mondo circostante. Una restituzione, questa, ancor più importante per
responsabili e operatrici del progetto, che non hanno esitato a cogliere la sfida di proseguire il
progetto verso mete ancor più ambiziose.

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